Gli obiettivi e le finalità dell’Associazione sono molteplici:
- Aiutare, orientare e informare le famiglie di bambini con disabilità, in particolare con Trisomia 21 (Sindrome di Down), sensibilizzandole su:
- intervento precoce per bambini 0/3 anni;
- conoscenza degli approcci metodologici utili al potenziamento cognitivo;
- conoscenza delle leggi che garantiscono l’integrazione sociale;
- approcci che facilitano competenze utili alla vita autonoma;
- metodologie educative utili alla facilitazione dell’inclusione scolastica e sociale;
- approcci utili alla facilitazione dell’inserimento lavorativo;
- innovazioni tecnologiche utili alla vita autonoma.
- Diffondere i risultati di studi e ricerche sulla Trisomia 21 e sulle altre forme genetiche che comportano limitazioni alla funzionalità intellettiva.
- Promuovere l’educazione della popolazione, in particolar modo dei giovani, sulle problematiche delle persone con disabilità, l’integrazione sociale e il rispetto della diversità come ricchezza.
Fondamentale è quindi creare dei rapporti interpersonali fondati sulla fiducia reciproca, non solo tra i soci ma tra tutti gli attori sociali che vengono a contatto con le iniziative proposte da quest’ultima. La strada che ha deciso di intraprendere l’Associazione per portare avanti questi scopi è quella di non porre muri tra essa e il mondo circostante: mantenere relazioni proficue con il territorio dove opera, con le associazioni che trattano tematiche similari e non, cercando di non porsi limiti nel suo operato, mettendosi costantemente in discussione per poter crescere e migliorare.
Le Settimane Estive Lagatiane, ideate dal professor Lagati nel 1978, si basano sui seguenti principi fondamentali:
1. I genitori costituiscono la risorsa educativa più importanti che hanno i bambini
2. I genitori conoscono meglio di tutto i loro figli e hanno la capacità e il diritto di prendere decisioni per loro nel campo educativo, almeno fino a quando i loro figli non saranno in grado di decidere da soli.
3. I bambini non possono imparare se non vengono stimolati a farlo. Questa stimolazione deve avvenire con delle modalità adatte a ciascun bambino.
4. I genitori non desiderano diventare insegnanti: essi vogliono restare genitori. Ma vogliono imparare a sfruttare nel miglior modo il tempo che spendono coi loro figli, cosicché possono creare delle occasioni di apprendimento e migliorare le possibilità educative dei loro figli
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